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Attualità venerdì 10 novembre 2017 ore 12:36

Le specie in estinzione trovano casa in Toscana

Coltivatori da tutta Europa a confronto ad Alberese sulla tutela dell'agrobiodiversità. In Toscana 200 coltivatori custodi e 9 banche del germoplasma



GROSSETO — L'asino dell'Amiata e la cinta senese ce l'hanno fatta ad allontanare lo spettro dell'estinzione. Per il mucco pisano, la pecora garfagnina e più in generale le 745 varietà autoctone di frutta, ortaggi e razze animali in pericolo su un totale di 871 ancora c'è da fare. Ma la Toscana è all'avanguardia e per questo è qui, nei 4200 ettari della tenuta di Alberese in Maremma, che esperti, coltivatori e amministratori da tutta Europa si sono dati appuntamento per i due giorni di workshop sull'agrobiodiversità organizzati da Terre regionali di Toscana. Un campo in cui la Regione Toscana è attiva da venti anni, prima con una legge del 1997, la l.r. 50/97, sulla tutela delle risorse genetiche autoctone locali e poi con la modifica del 2004 per la 'tutela e valorizzazione del patrimonio di razze e varietà locali di interesse agrario, zootecnico e forestale'. 

"Vogliamo fornire agli agricoltori toscani nuovi spunti per valorizzare i prodotti più peculiari del nostro territorio - ha detto l'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi - La salvaguardia delle varietà di frutta, ortaggi, cereali, foraggi e delle razze animali autoctone è uno dei fondamenti delle nostre politiche agricole. Proteggere dal rischio di estinzione e valorizzare questo patrimonio di biodiversità è elemento irrinunciabile della nostra strategia volta a garantire l'identità di un territorio, la sua cultura rurale, il lavoro degli agricoltori che ci vivono e delle loro comunità. Ma oggi fondamentale è anche l'impegno a reimmettere queste varietà, o almeno alcune di queste, in un circuito produttivo".

Un patrimonio fatto di specie pregiate come i cavalli e le vacche maremmane, al centro di una speciale lezione dei butteri, ma anche di ortaggi e verdure dalle grandi proprietà nutritive esposte nella mostra mercato del coltivatore custode. Con un obiettivo preciso: diffondere le buone pratiche di valorizzazione delle diverse varietà in vista anche di un loro possibile rilancio sul mercato. Una sfida che tiene conto anche dei vantaggi dell'agrobiodiversità nella lotta agli effetti dei cambiamenti climatici: ci sono specie, ade esempio, che sembrano essere particolarmente resistenti alla siccità. Cambiamenti che rischiano di compromettere le diverse varietà che Terre regionali di Toscana tutela con le banche del germoplasma e con la banca della terra, un catasto online dei terreni pubblici e privati, spesso in zone marginali, destinati alla creazione di nuove imprese agricole o all'ampliamento di quelle esistenti dove valorizzare l'agrobiodiversità. 


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