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Attualità lunedì 07 marzo 2016 ore 10:53

La Casa di Ottavina difesa oltre il confine

La Casa di Ottavina rischia di chiudere

Da Monterotondo Marittimo arriva il commento della minoranza: "E' una situazione indecorosa, la spending review danneggia i piccoli centri"



CASTELNUOVO VDC — La vicenda della Casa di Ottavina, a rischio tagli, se non addirittura chiusura, travalica i confini comunali e coinvolge nel dibattito anche il gruppo di minoranza del Comune di Monterotondo Marittimo. "Così taglieranno anche la Rsa Casa di Ottavina a Castelnuovo Val di Cecina e i servizi connessi a questa, il Centro diurno anziani e il Centro diurno handicap" scrivono dal gruppo Insieme per Monterotondo Sinistra e Sviluppo.

Il gruppo teme non un ridimensionamento, ma una vera e propria chiusura: "Questo è ciò che si paventa alla fine di questo anno. La mobilitazione in atto da parte dei sindacati di categoria e l'interessamento del consiglio comunale di Castelnuovo V.C., e del sindaco Ferrini non hanno avuto ancora dei riscontri positivi".

"Ci scontriamo con la spending reviewdell'Asl 5 intenzionata al taglio delle quote regionali in convenzione- proseguono i consiglieri in una nota - creando con ciò, una situazione di instabilità al sistema che nuoce soprattutto al personale della struttura stessa, circa 25 maestranze tra tempo pieno e tempo parziale".

Ed è soprattutto a difesa di queste maestranze che il gruppo intende porsi a salvaguardia: "La forte politica di accentramento e di taglio voluta dal Governo attuale, mal si sposa con i nostri piccoli centri, sempre più carenti di servizi e strutture, la chiusura causerebbe ripercussioni sul tessuto sociale ed economico di una realtà a noi molto vicina, ed in cui lavorano dei nostri concittadini."

Quindi i dubbi sulla gestione della Rsa: "Viene pure da domandarsi se ci sono delle strategie societarie da parte della cooperativa Idealcoop che ha in gestione la struttura, che avendo un unico modulo (20 posti letto di cui 17 convenzionati), mal si colloca nelle strategie societarie. Essendo la stessa cooperativa cogestore e gestore di strutture in Toscana aventi più moduli... come diceva Andreotti a pensar male si fa peccato, ma a volte ci si azecca."

"Queste poche righe non vogliano sembrare impertinenti e prevaricare tutti i soggetti pubblici e non coinvolti - concludono dal gruppo di Monterotondo - questa è una situazione indecorosa, sia nei confronti del nostro territorio sia nei confronti dei lavoratori che con la loro professionalità svolgono la propria attività con competenza in un settore sensibile, caratterizzato da un elevato bisogno assistenziale socio sanitario."


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